Non vi traggano in inganno questi numeri, mentre a Capo Nord arriviamo per una buona strada, a Knivskjellodden si arriva per un sentiero solo apparentemente ben tracciato. Il clima estremamente variabile a queste latitudini lo può rendere molto, ma molto difficile, in un momento potete essere avvolti da un nebbione e addio sentiero, in un momento vi trovate sotto un acquazzone con venti ai quali non siamo abituati e addio tratturo, solo fango e, dimenticavo, siete necessariamente a piedi.
Un posto sicuramente affascinante ma se non siete ben attrezzati, in buona forma fisica e, meglio ancora, accompagnati, meglio rinunciare, è un attimo perdere la strada. E poi? Il mare è lì a strapiombo ed è un mare dove, cadendoci, si hanno solo pochi minuti di vita pur sapendo nuotare e stare a galla.
Certo che vedere il Capo Nord turistico lì in alto, stando quasi in riva all’Atlantico Settentrionale Aperto ha il suo fascino, forse lo stesso che per noi, ragazzi dei ’60, esercitava quell’altro.
Più su ho ripetutamente usato i vocaboli “Continente” e “continentale” intendendo terraferma, perché abbiamo parlato di punti in assoluto “più a Nord”, esiste un altro punto, questo si assolutamente più a nord, non è infatti esatto assimilare il continente alla sola terra ferma, continente sono anche le isole. Si pensa alle Svalbard, con i loro 81° e poco più ci sono quasi, ma per trovare quello al di sopra di ogni sospetto bisogna fare un viaggetto in Russia e raggiungere il vero, l’assoluto Capo Nord, Capo Fligely, мыс Флигели in russo, nell’Isola di Rudolf, Terra di Francesco Giuseppe, raggiunto questo posto, non so come ma si può, saremo a 81° 48′ 24″ Nord in mezzo tra il Mar di Barens, che potrebbe anche bastare, e il Mar Glaciale Artico.